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Assemblea annuale

Eccoci a fine anno e come di consueto l’associazione si riunisce per l’annuale assemblea. Già da ieri hanno iniziato ad arrivare alla spicciolata i primi soci ed entro la mattinata di  oggi (sabato) dovremmo esserci quasi tutti, salvo coloro che hanno impegni inderogabili.

In questo fine settimana a Treviso si tira il bilancio del lavoro svolto durante l’anno appena trascorso, ma soprattutto si gettano le basi per le esplorazioni future, e qui l’entusiasmo la fa da padrone. Si lanciano nuovi grandi  progetti, si lavora per portare a compimento quelli già avviati organizzando le spedizioni conclusive e i cui risultati verranno poi trasferiti tutti su libri, relazioni e documentari.

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Dinosauri, alieni o altre creature?

La preparazione per la discesa nell'HundidoLa “Zona del Silenzio” (nord del Messico), dove siamo andati a cercare tracce di fossili di dinosauri, è famosa per anomalie magnetiche che bloccherebbero gli apparati radio-elettrici, ma anche per essere un luogo prediletto dalle meteoriti.
A noi non si è bloccato nulla (forse perché eravamo ai margini…), ma la fama basta per far giungere in quella landa deserta torme di ufologi in attesa del CONTATTO, o peggio che il contatto l’hanno già avuto.
I luoghi sono bellissimi e deserti, poco esplorati. Vegetazione bassa e spinosa (una varieta’ di cactus sempre pronti a spinare il malcapitato), sabbie e rocce, catene montagnose arrotondate e aride, canyon mai scesi da nessuno.
Distanze assurde: qui una proprietà privata, il “rancho” dove abbiamo girato, si estende per 1000 ettari ed è piccolo.
Al sopralluogo c’era il giovane paleontologo Federico Fanti, dell’Università di Bologna, io assieme a Carlos Lazcano come rappresentanti La Venta, gli amici speleo Leonardo Colavita e Alfredo Brunetti di Campobasso, la speleo siciliana (che studia in Mex) Chiara Pulvirenti.

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Tornati alla realtà

Comunicazione tra i campi con i Satellitari Intermatica. (foto S. Crivellari)Ieri sera, dopo un viaggio di quarantotto ore tra autobus e aerei, la spedizione Chiapas 2009 è atterrata in Italia.

Che dire? Un po’ di nostalgia pensando che pochi giorni fa eravamo sul Pacifico, beatamente distesi su un’amaca ad ascoltare il rumore delle onde, oppure a quando ci siamo affacciati urlando sul rimbombante vuoto del baratro di Leviatang. Mi sembra siano passati due mesi, invece la spedizione è durata solo due lunghe settimane, ma il susseguirsi degli eventi non ha dato tregua. Sono successe un sacco di cose che non ci aspettavamo, sia brutte ma anche belle.

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Nel Triangolo del Silenzio

Fossili di dinosauroC’è un luogo al confine tra gli stati di Chihuahua, Durango e Coahuila chiamato zona del silenzio. Qui si sostiene che in quell’area vasta decine di chilometri quadrati non funzionerebbero le trasmissioni radio e neanche le apparecchiature elettriche. Noi ci siamo andati non per verficare questa bizzarra leggenda ma per cercare grotte e scheletri di dinosauri. Abbiamo trovato i secondi, assieme all’Università di Bologna e di Città del Messico, mentre per le grotte la situazione è più complessa. Abbiamo visto qualcosa ma le segnalazioni più interessanti hanno bisogno di ulteriore tempo per essere raggiunte.
Non è mancata però la discesa nell’Hundido, un pozzo da 180 con alla base un lago nero e profondo di dimensioni 100×150 metri, già esplorato alcuni mesi fa da Carlos e da speleologi americani. Aggiorneremo a breve il blog con alcune foto ed altre notizie. Tullio

Leviatang

Un grande albero nella selva (foto Pier Paolo Porcu)Scrivo solo due righe per aggiornarvi velocemente… poi seguirà un post più dettagliato con foto e video.

Che dirvi? no, non siamo stati al mare a oziare… questi ultimi tre giorni abbiamo riscattato il debito di sfiga che ci ha afflitto in questa spedizione. Alla Cueva del Puercoespin le cose sono andate decisamente bene… Siamo ora appena rientrati in albergo a Tuxtla dopo una serie di punte che ci hanno impegnato fino ad oggi pomeriggio, culminate con l’esplorazione di un pozzo gigantesco, Leviatang, dopo mezzo chilometro di galleria da favola e tantissimi bivi rimasti inesplorati. Abbiamo rilevato circa 1200 m di grotta nuova in due giorni!

Gli undici irriducibili che hanno voluto continuare quest’avventura hanno raccolto finalmente  grandi soddisfazioni, e potranno realmente assaporare il relax sulla spiaggia del pacifico da domani.

Non anticipo altro, se non rispondendo ad Andrea: la grotta enorme l’abbiamo beccata veramente.

Per i dettagli vi lascio al prossimo post.

Cesco

Verso il Canyon del Sumidero

Il pozzo (foto Pier Paolo Porcu)È proprio strano a volte come il susseguirsi degli eventi ti porti in luoghi che mai avevi pensato e in situazioni totalmente impreviste. Ed è forse proprio questo il bello del viaggio, l’essenza dell’esplorazione, non sapere che cosa ti aspetta e riuscire ad assaporare tutto quello che accade come parte di un’avventura che ti guida sempre verso nuove mete.

Qualche giorno fa tornavamo a Tuxtla parecchio demoralizzati per l’anticipato ritiro dalle montagne di Cardenas, la spedizione non poteva continuare laggiù, e poche effettivamente sembravano anche le possibilità di spostare tutta la gente in altri luoghi, riorganizzare una logistica complessa e programmare un lavoro speleologico sensato altrove. Domenica pomeriggio, attraversando con le barche l’impressionante Canyon del Sumidero ci eravamo nuovamente galvanizzati.

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